La Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A. (Consap), interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nello sviluppo di politiche pubbliche a forte impatto sociale. Durante la presentazione della relazione annuale 2024 presso la Sala della Regina di Montecitorio, l’Amministratore Delegato ha illustrato le principali direttrici lungo cui si articola il “ruolo sociale” di Consap: il rafforzamento del Fondo mutui prima casa, la promozione delle opportunità per gli studenti meritevoli e un ruolo crescente nella ricostruzione del patrimonio pubblico post calamità.

Tra le iniziative più rilevanti, è stato confermato fino al 2027 il Fondo di garanzia per la prima casa, che oggi copre circa il 20% del portafoglio mutui delle banche italiane. Nel solo 2024, il Fondo ha garantito 72.284 mutui per un valore complessivo di 8,3 miliardi di euro, con oltre il 75% delle garanzie destinate a cittadini under 36. Le domande presentate sono state più di 90.000, a testimonianza di quanto il Fondo stia diventando uno strumento chiave per l’accesso alla proprietà immobiliare.

Il Fondo garantisce il finanziamento per l’acquisto della prima casa, fino al 50% dell’importo richiesto, con una copertura che può salire fino al 90% per alcune categorie prioritarie, tra cui i giovani, le famiglie numerose, i genitori soli con figli minori e i conduttori di alloggi di edilizia residenziale pubblica. L’immobile acquistabile non deve superare il valore di 250.000 euro. L’accesso al Fondo avviene attraverso le banche aderenti, il cui numero è più che raddoppiato nel 2024 passando da 23 a 47, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere oltre 200 istituti, come già accaduto per il Fondo mutui prima casa.

Per attivare la procedura, il cittadino deve rivolgersi a una delle banche convenzionate e richiedere esplicitamente l’accesso al Fondo in fase di richiesta del mutuo. Sarà poi l’istituto di credito a inoltrare la pratica a Consap. Attualmente, uno dei criteri di accesso è rappresentato dalla soglia ISEE, fissata a 40.000 euro, ma la stessa Consap ha annunciato l’avvio di una riflessione per superare tale parametro, orientando le istruttorie su indicatori più realistici come il reddito effettivo e il patrimonio del richiedente.

Il successo del Fondo negli ultimi anni ha trasformato lo strumento in una vera leva di politica abitativa. Inoltre, Consap si è detta pronta a collaborare alla realizzazione del Piano Casa proposto da Confindustria, fondato su una partnership pubblico-privata, mettendo a disposizione la propria esperienza nella gestione del patrimonio immobiliare ex Ina e del Fondo Gacs per la garanzia statale nelle cartolarizzazioni bancarie.

Questa visione integrata della funzione sociale di Consap è stata sottolineata anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha fatto pervenire un messaggio alla platea riunita a Montecitorio. La premier ha ricordato come il governo stia puntando molto sul potenziamento del Fondo per lo studio, che consentirà agli studenti meritevoli di ottenere fino a 50.000 euro in cinque anni, includendo non solo corsi universitari, ma anche master, ITS Academy, corsi di alta formazione artistica e musicale e percorsi professionali post-diploma. Si punta così a colmare il divario tra l’Italia e la media europea in termini di laureati e diplomati in formazione avanzata: oggi solo il 31% dei giovani italiani tra 24 e 34 anni ha completato un percorso post-diploma, contro il 43% della media UE. Se si raggiungesse un tasso di accesso ai prestiti simile a quello tedesco (12%), si potrebbero sostenere oltre 220.000 studenti su 1,9 milioni di universitari italiani.

Il percorso tracciato da Consap è dunque quello di un ente strumentale con funzione di leva pubblica per l’inclusione sociale ed economica, con particolare attenzione all’accesso all’abitazione e alla valorizzazione del capitale umano. Il suo rafforzamento rappresenta una strategia strutturale per affrontare i divari generazionali, territoriali e sociali nel nostro Paese.